Seminario esperienziale: Le donne e il doppio sì

Borgherese Consŭlěre in sintonia con la Scuola di Educazione alla persona (ndcomunitàdiricerca)

Consulenti: Dr.Natalizia Dagostino, Dr.Giulia Borgherese

<Osare il custodire e il dire>: questa è l’esperienza che gli incontri formativi fanno emergere. Partire dal racconto di sé nell’interno dell’istituzione, per dire e per uscire dal silenzio.

L’attività di studio, di ricerca, di condivisione diventa autorità, ascolto e programma di vita per una crescita professionale maschile e femminile. Nell’istituzione l’educazione, la professionalità, la relazione di accoglienza consentono di uscire dal paradigma dell’essere donna cocotte, amante del sovrano, amante del marito/capo patriarca.

Il compito delle donne, oggi, nelle organizzazioni, consiste non solo nel rendere visibile l’invisibile, cioè la pratica quotidiana di relazione, ma consiste, anche, nel rendere l’invisibile, visibile, segnalando e dissolvendo l’insolenza della sessualità e del potere. Alle donne non interessano più solo le piazze: è nel settore della professionalità, della costruzione della relazione, del riconoscimento della comunità che costruiamo la civiltà.

Le tematiche affrontate:

  • Le ragioni del doppio sì: sì alla famiglia, sì al lavoro
  • Psicologia e storia della politica del desiderio
  • Il privato è pubblico
  • Il potere delle relazioni e le relazioni di potere nelle organizzazioni
  • Copioni organizzativi femminili
  • Linguaggi adeguati
  • Dee, donne, lavoratrici moderne
  • Le donne lavoratrici e le ombre del vecchio patriarcato
  • Storie personali e professionali per ricostruire i percorsi della Storia

La metodologia prevede l’empowerment che significa “impoteramento”, quindi, riconoscere e utilizzare la propria potenza, liberare la propria energia, condividere nel gruppo di riferimento gli apprendimenti raggiunti, riflettere sulle eventuali opzioni varie e diverse rispetto ai propri comportamenti agiti.

Il/la professionista avverte l’importanza di una nuova competenza comunicativa che non sia soltanto l’applicazione di regole e tecniche ma che coinvolga vissuti ed emozioni.

Molte persone sono consapevoli di saper fare molto più di ciò che riescono effettivamente ad agire nel quotidiano. Nasce il bisogno di conoscere e di capirsi per incontrare l’altro, il cliente, il collaboratore, il collega.

Non si tratta di diventare più importanti o migliori, ma di assumersi il rischio e la responsabilità di essere ciò che si è. Siamo tutti/e migliori e siamo tutti importanti.

Quali sono le responsabilità personali nel processo di crescita?

Ci sono qualità che è possibile affinare per suscitare consenso, per creare un clima comunicativo coinvolgente?

E’ possibile apprendere nuove tecniche di comunicazione e ampliare la gamma di comportamenti interpersonali per sviluppare una maggiore e più efficace flessibilità relazionale?

E’ possibile fare qualcosa per favorire la conoscenza e lo sviluppo della propria vita partendo dal suo significato e dai suoi valori?

La risposta è: “Sì. Ed è possibile apprendere e cambiare divertendosi”.

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