Nasce la Borgherese Consŭlĕre srl

Il 27 aprile 2017 nasce la Borgherese Consŭlĕre srl.

Dedichiamo il tempo alla festa: ci siamo incontrat*, riconosciut* e scelt* per ricercare e per agire in armonia.

Il 19 e 20 maggio ci incontriamo a Roma e ognun* arriva con l’aggiunta di motivi anche personali per festeggiare. Ci dedichiamo alla preparazione della presentazione/spettacolo itinerante per la Borgherese Consŭlĕre srl. Incontriamo e ragioniamo assieme a Lelio e a Marco Borgherese, su progetti e programmi di promozione, di consulenza e di formazione.

Ci siamo incontrat* e riconosciut* nelle aree note e nelle aree cieche. La presenza è necessaria. Vedersi, stare assieme, a due, a cinque, a venti, sono momenti indispensabili. Continuiamo a pensare a noi, a organizzare ricerche e attività intorno alla Gestione delle Risorse Umane, continuiamo a custodire il desiderio di viaggi e di incontri significativi.

Marthia, direttora d’arte, è il verso e la nota musicale, a sottolineare, a sublimare, a donare bellezza lieve e profonda:

Tornate vive, creature.
Strappatevi la pelle.
Lacerate
la placenta di menzogne apparecchiatevi sugli occhi, sui pori.
Impadronitevi delle vostre iridi.
Lasciatevi guidare dal vostro olfatto.
Impugnate i polpastrelli a brandire il vostro senso migliore.
Non il più bello,
non importa:
Siate.

Marthia Carrozzo

Visitiamo assieme e ci lasciamo ispirare dalla mostra al Complesso del Vittoriano.

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Cartolina-souvenir della mostra e brochure

Il dipinto del 1997 di Fernando Botero, Il club del giardinaggio, rappresenta forme di donne né mostruose né caricaturali. Ci rivediamo (Giulia, Ina, Lizia, Marthia, Sandra, per iniziare) nei desideri di volume, nella relazione di sensualità, nelle diverse prospettive della nostra eccedenza. Perché di eccedenza si tratta, di deformazione come cambiamenti possibili, come diversità in armonia.

Come nel quadro dell’artista di Medellín, siamo riconoscibili e non imitabili, abbondiamo di idee, di forme e di racconti, ancorate profondamente alla realtà, esagerate nell’inquietudine. Enfatizziamo l’energia della relazione, del pensare in comune e di una pratica quotidiana che preveda la cura e la ricchezza dello scarto, dell’esclusione, dell’estraneità, della diversità.

Siamo lontane/i da fenomeni commerciali e in cammino verso una visione ancestrale e primitiva di pienezza di vita che seva a detrivializzare il lavoro (come ricordava Lelio in uno degli ultimi incontri). Cambiamo le domande: quali gli obiettivi? quanto il guadagno? come misuro?

Ci chiediamo che senso ha l’attività e la comunità lavorativa a cui apparteniamo. Non di misura, si tratta, ma di visione e di metodo.

Lelio e Marco scelgono di perdersi con noi nell’abbondanza del conflitto, nella necessità di reimmergere le forme d’arte nel contesto della prassi umana.

Nelle relazioni aziendali, nel tempo tormentato della post-verità (post-thruth), del fenomeno d’invasione delle false notizie, andiamo scrivendo, partecipando alla Borgherese Consŭlĕre, una costituzione intrinsecamente plurale, per fondare sane modalità di essere uomini e donne, lavoratori e lavoratrici in gioiosa autonomia.

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Da sinistra: Ina, Lizia, Giulia e Sandra
in una scherzosa foto ricordo davanti al cavallo di Botero